Che cosa si condivide, quando condividiamo

Il mare di PiombinoQuesto è lo scorcio di Piombino che amo di più. Ho scattato la foto questa mattina, così, con il cellulare, presa da una sorta di ispirato entusiasmo, in sottofondo la musica di Bruce Springsteen. Quando sono uscita di casa, avevo un umore abbastanza cupo, ma poi, come si fa? Avessi avuto la sfortuna di abitare, che so, a Milano (non me ne vogliano gli amici milanesi), mi sarei tenuta il mio nervosisimo e chissà, alle prese con il traffico, la confusione, la folla, mi sarei sentita pure peggio. E se ci fosse stata la nebbia? ah, meteoropatica come sono, meglio non pensarci. Ma io sto sul mare, signori miei, sono figlia e sorella di marinai, e quando vedo il mare, questo mare, anche se piove o tira vento, sento che il mio animo … respira.

Lo so che basta dare un’occhiata dall’altra parte della città e il paesaggio non è più così elegiaco. Ma chi se ne frega: io qui ci sono cresciuta, fra queste colline immaginavo le mie impossibili avventure infantili, mi arrampicavo fra le rocce intorno alla casamatta del Falcone, e quando cominciarono i miei risibili deliri poetici mi inventai come soprannome "la ragazza delle ginestre", abbastanza disinteressata, come tutte le adolescenti, all’impressione di ridicolo che certe estasi paraletterarie potevano suggerire.

Ecco, stamattina mi sono chiesta se, visto che da un pezzo in qua "floria1405", ovvero il mio alter ego digitale, si disperde allegramente nei tanti social network della Rete, quei luoghi virtuali dove la gente "condivide" (ma poi che cosa condividiamo davvero?), fosse possibile condividere, sia pure in differita, quel particolare momento, quell’immagine, quella musica, i ricordi che mi si affollavano in testa e anche il fatto che, grazie al cielo, il mio malumore si fosse dissolto e mi sentissi, magari per poco,  piena di umana comprensione e di grata serenità. Con un pensiero accorato rivolto a tutti coloro che, in quel medesimo istante, stavano litigando per il parcheggio in qualche soffocante  e sovraffollata città, senza nemmeno il mare a portata di mano..

Beh, almeno proviamoci.

4 pensieri su “Che cosa si condivide, quando condividiamo

  1. ciao Lo,
    bene, eh? come mi e’ capitato di scrivere in un botta-e-risposta su flickr qualche giorno fa,”casa mia mi garba e anche parecchio”.
    quanti saranno quelli convinti dell’equazione piombino=acciaieria?
    pero’il fotografo ti bacchetta subito: c’e’ il “mare in discesa” (ovvero l’orizzonte inclinato). anche col cellulare ci si sta attenti. 🙂

    goditi le feste, io oggi migro verso nord-ovest. a presto.

    Ale-

  2. Il mio mare è sempre in discesa … mi sa perché quando scatto con il cellulare, in quello schermettino ino ino, cieca come sono, non vedo un accidente. Goditi le feste anche tu, e buon anno, buonissimo anno con tutto quello che segue.

  3. ciao, càpito qui un po’ per caso (ma il caso non esite, come dice Kung-Fu Panda…) e concordo con quello che dici (sul mare, intendo)
    “Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice” (JC Izzo), e noi milanesi ci dobbiamo un po’ arrangiare (chessò, coi giardini pubblici, l’idroscalo, le terme….

    lu-oggi-al-mare

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